Remo Gaibazzi aveva scelto di lavorare e vivere in una città di provincia, Parma, rifiutando di entrare nel circuito del mercato dell’arte e delle grandi gallerie nazionali. Ben noto a raffinati intellettuali come A.C. Quintavalle, C. Costa, A. Spatola, Francesco Tedeschi, il suo lavoro aspetta ancora e merita di trovare una collocazione più adeguata nel panorama della pittura italiana del dopoguerra.
Con l’ausilio di bellissime immagini Monica Mattioli percorrerà le tappe artistiche fondamentali dell’artista, dalle prime caricature ai disegni, dall’astrattismo geometrico fino alla scrittura.
In conclusione Andrea Piazza, Presidente dell’Associazione Remo Gaibazzi ci introdurrà alla mostra ed alle opere del periodo definito della “scrittura” in cui la parola lavoro viene espressa in tutte le declinazioni di tecniche e superfici.